Nessuno nel villaggio capiva perché Lisa andasse laggiù.
Ogni giorno, verso mezzogiorno, usciva dal paese — fino al punto in cui cominciava l’infinito campo di girasoli.
Il sole le batteva negli occhi, l’aria tremolava, e le api ronzavano come se tutto il mondo parlasse con lo stesso suono.
— Attenta, — diceva la vicina. — Ci sono le api là!
Lisa sorrideva soltanto:
— Non mi faranno del male. Vengo solo per ascoltare.
Un tempo ne aveva una paura tremenda.
Dopo che, da bambina, un’ape l’aveva punta, per molto tempo aveva evitato tutto ciò che ronzava.
Ma poi, in uno di quei difficili giorni d’estate, quando tutto nella vita sembrava crollare, uscì semplicemente — senza meta, senza pensieri — e si ritrovò in quel campo.
Stava in piedi tra i girasoli — ronzanti, vivi, enormi — e all’improvviso sentì… pace.
Né paura né dolore — solo sole, odore di miele e migliaia di minuscole creature che semplicemente facevano il loro lavoro.
Da allora tornava lì ogni estate.
A volte si sedeva direttamente a terra, affondava le mani nell’erba e ascoltava le api volare accanto a lei — così vicine da sfiorarle la pelle.
Giravano intorno, ma non la pungevano mai.
La gente del posto rideva:
— Sei una strega, forse?
E lei rispondeva con calma:
— No. È solo che non voglio nulla da loro. E loro lo sentono.
Un giorno un ragazzino della casa accanto trovò il coraggio di seguirla.
Rimase fermo a distanza, temendo di avvicinarsi.
— Zia Lisa, è vero che non ti pungono?
— No, — sorrise. — Vedi? Se non hai paura, volano semplicemente accanto a te.
Fece un passo avanti. Poi un altro.
Le api ronzavano intorno, ma non lo toccarono.
E il ragazzo all’improvviso rise — chiaro, come il vento.
Quando il sole cominciò a tramontare, Lisa si alzò.
Si tolse il cappello, accarezzò il girasole più vicino e disse piano:
— Grazie.
E quando se ne andò, il ragazzo rimase ancora a lungo tra le teste gialle, ad ascoltare il caldo ronzio.
Quella sera raccontò a tutti che “le api la obbedivano”.
E più tardi, Lisa disse alla vicina:
— No, è solo che quando vai verso la vita senza paura — essa ronza intorno a te, ma non punge.
🇩🇪 German
Die Bienen stachen sie nicht — und das ist der Grund
Veröffentlicht: 07.10.2025 Rubrik: Interessante Geschichten Autor: Hasmik
Niemand im Dorf verstand, warum Lisa dorthin ging.
Jeden Tag, gegen Mittag, verließ sie das Dorf — dorthin, wo das endlose Sonnenblumenfeld begann.
Die Sonne blendete, die Luft flimmerte, und die Bienen summten, als würde die ganze Welt denselben Ton sprechen.
— Vorsicht, — sagte die Nachbarin. — Dort sind Bienen!
Lisa lächelte nur:
— Sie tun mir nichts. Ich komme nur, um zuzuhören.
Früher hatte sie große Angst vor ihnen.
Nachdem sie als Kind einmal gestochen worden war, mied sie lange alles, was summte.
Doch dann, an einem dieser schweren Sommertage, als in ihrem Leben alles zusammenbrach, ging sie einfach los — ohne Ziel, ohne Gedanken — und fand sich auf diesem Feld wieder.
Sie stand zwischen den Sonnenblumen — summend, lebendig, riesig — und spürte plötzlich… Frieden.
Keine Angst, keinen Schmerz — nur Sonne, Honigduft und tausende winzige Wesen, die einfach ihre Arbeit taten.
Seitdem kam sie jeden Sommer dorthin.
Manchmal setzte sie sich direkt auf den Boden, ließ die Hände ins Gras sinken und hörte, wie die Bienen vorbeiflogen — nah, fast ihre Haut berührend.
Sie kreisten um sie herum, aber stachen nie.
Die Dorfbewohner lachten:
— Bist du eine Hexe, oder was?
Und sie antwortete ruhig:
— Nein. Ich will einfach nichts von ihnen. Und das spüren sie.
Eines Tages fasste sich ein Junge aus dem Nachbarhaus ein Herz und folgte ihr.
Er blieb in einiger Entfernung stehen, traute sich nicht näher heran.
— Tante Lisa, stechen sie dich nicht?
— Nein, — lächelte sie. — Siehst du? Wenn du keine Angst hast, fliegen sie einfach vorbei.
Er machte einen Schritt nach vorn. Dann noch einen.
Die Bienen summten um ihn herum, aber sie berührten ihn nicht.
Und der Junge lachte plötzlich — hell, wie der Wind.
Als die Sonne unterzugehen begann, stand Lisa auf.
Sie nahm den Hut ab, strich mit der Hand über die nächste Sonnenblume und sagte leise:
— Danke.
Und als sie gegangen war, stand der Junge noch lange zwischen den gelben Köpfen und lauschte dem warmen Summen.
An jenem Abend erzählte er allen, dass „die Bienen auf sie hörten“.
Und später sagte Lisa zur Nachbarin:
— Nein, es ist nur so: Wenn du dem Leben ohne Angst begegnest — dann summt es neben dir, aber es sticht nicht.
